R O I S
Titolo
Finché il caffè è caldo
di
Toshikazu Kawaguchi
MAPPE VIAGGI
Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.
SCRIVERE VIAGGIANDO
Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.
Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura.
Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.
Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.
IMMAGINI IN VIAGGIO
...proprio così, è un viaggio
fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro
per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi.
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.
I NOSTRI HOBBY CREATIVI
Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri
oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.
BUTTA UN OKKIO
...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.
SARTISA
Titolo Finché il caffè caldo
Autore Toshikazu Kawaguchi
Pagine 177
Edito da Garzanti
Traduzione di Claudia Marseguerra
Trama
Una bottega dove ritrovare la felicità. Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici. Ecco le 5 regole da seguire: 1. Sei in una caffetteria speciale. C'è un unico tavolino e aspetta solo te. 2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito. 3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita. 4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi. 5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi. In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l'unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c'è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato.
La copertina
Asciutta, solo l’essenziale. I colori sono tenui.
Recensione
L’approccio è diretto, si parte con una frase.
“Oddio, è così tardi? Scusa tanto, ma devo proprio andare”
Sembra una asserzione che diciamo o ascoltiamo spesso. Da questa espressione così bonaria si apre un racconto, nel vero, più racconti concatenati che hanno un sapore…
Ma andiamo per gradi.
Questa per l’autore è la sua prima stesura, poi ne seguiranno altre, ma questa è quella l’ha fatto diventare un caso nazionale nel suo paese: il Giappone.
Se per il suo popolo è uno scrittore famoso, nelle altre parti del mondo, credo sia diverso il giudizio. Perché bisogna leggerlo senza pregiudizi, bisogna entrare nel mood, lasciarsi avvolgere dalla narrazione che risulta, in equilibrio con i dialoghi.
Il nocciolo della storia è di un caffè che sopravvive tra i grattacieli che ospitano persone sotto
continuo stress, che non si chiedono neppure se le decisioni che prendono, o prenderanno da lì a poco saranno quelle giuste. Proprio lì, così passa la leggenda, c’è un caffè, che per raggiungerlo bisogna scendere sotto il suolo, che è sempre fresco, che non ha finestre, e che gli orologi, molti, non segnano mai l’ora esatta. Inoltre dicono che c’è una signora vestita di bianco sempre seduta
a un tavolino che legge di continuo lo stesso libro, ma quelle rare volte che si alza per andare in
bagno...
“I fantasmi hanno bisogno di andare in bagno?”
subito il posto viene occupato, e il barista di turno. Non svelo di più altrimenti si perderebbe il momento fatato.
“Il tuo tempo nel passato comincerà dal momento in cui verso il caffè nella tazza...”
Entrati nella atmosfera, si conoscono i personaggi. Come ogni libri che si rispetti anche
in questo troviamo i problemi che affliggono gli uomini, gli stati di coscienza, i rimpianti,
e tutto quella sfera che aleggia attorno agli umani. Il “Din Don” dell’apertura del caffè scandisce il tempo, quel tempo che c’è in quel bar.
“Viveva la vita nella corsia di sorpasso e non aveva rimpianti.”
fino a quel momento dico io
Concludo la lettura con un nodo alla gola, perché anche se leggero e impalpabile per via della
scrittura ben architettata, l’intreccio dell’ultimo episodio, è da mozzare il fiato.
“In fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia?”
Contro
L’autore porta alla luce la sofferenza del solo sesso femminile, di madri, di ragazze, di figlie.
Solo loro si siedono sulla sedia magica, forse perché hanno un’anima più profonda oppure perché
l’autore le voleva immortalare come invece più deboli? Gli uomini, nei racconti letti ogni tanto trattengono le lacrime, oppure annientano le generalità della propria moglie per darle il proprio cognome. Questo mi ha fatto riflettere, ma ci sono molti altri spunti, anche più profondi.
Pro
Se lo si legge per quello che è un romanzo diverso. Allora anche le riflessioni decadono, perché
quelle sono legate alla magia, e al caffè che sopravvive tra i grattacieli di Tokyo.
Conclusione
Ho trovato questa lettura, veloce e incandescente. Nonostante le attente analisi, direi che tutto sommato è piacevole se lo si prende nel giusto modo, se lo si cataloga come una bolla di magia in una Tokyo frenetica. Per lettori a cui piacciono storie tra realtà e leggenda.
Mantra
… e chinò appena la testa.
Qualche notizia sull’autore
Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971. Dopo aver lavorato per anni come sceneggiatore e regista, ha avviato la sua carriera di romanziere. Il suo primo romanzo, Finché il caffè è caldo, ha vinto il Suginami Drama Festival. Il suo romanzo di debutto ha venduto in Giappone oltre un milione di copie. Il suo stile è stato paragonato dalla critica a quello di Haruki Murakami e di Banana Yoshimoto.
Voto
4
ROIS