R O I S
MAPPE VIAGGI
Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.
SCRIVERE VIAGGIANDO
Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.
Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura.
Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.
Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.
IMMAGINI IN VIAGGIO
...proprio così, è un viaggio
fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro
per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi.
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.
Titolo
Il viaggiatore immobile
di
Leonardo Marigliani
I NOSTRI HOBBY CREATIVI
Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri
oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.
BUTTA UN OKKIO
...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.
SARTISA
La copertina.
Ogni singolo oggetto riprodotto nella copertina invita alla lettura.
Certo è sfocata, c’è solo in bella mostra, come ad essere la prima donna, il cavallo a dondolo.
Recensione
La lettura si apre su una breve frase di Nicolas Gomez Davila che recita:
“La libertà a cui aspira l’uomo moderno non è quella dell’uomo libero, ma quella dello schiavo nel giorno di festa.”
L’intro è una spiegazione, molto gradita della copertina, studiata, modifica, in una parola “sudata”. Inoltre, nelle pagine successive ci anticipa della presenza di un uomo, che soggiorna davanti a casa del protagonista.
Faccio subito la conoscenza di questo essere che sopravvive sul marciapiede, Claudio, questo è il nome dell’attore coprotagonista,
racconta Uhuru che è un uomo con la pelle color dell’ebano. È arrivato fino a lì, in quel quartiere romano, che alcuni dicono tranquillo altri dicono in fermento, trascinando i suoi bagagli, un’infinità di bagagli.
Sono curiosa, cosa ci sarà dentro a quelle valige, bauli e borse chiuse e accatastate lungo la parete di un garage? Fa intendere che al loro interno c’è un viaggio emozionale, che andremo a scoprire mano a mano che ci si addentrerà nella storia.
Il Leonardo affonda la sua penna nelle più oscure vie dell’animo umano, in una di quelle primordiali: la libertà. Dopo le prime ostilità riesce a empatizzare con questa Uhuru, perennemente immobile. Ad ogni incontro, a volte rocambolesco a volte tranquillo, si fa raccontare, a piccoli episodi, la sua vita.
A ogni incontro, Claudio, si pone sempre più domande. Sulla libertà perché detta da Uhuru è:.
“ il mondo è popolato da creature incatenate ed essere liberi significa evitarle, per scampare alla stretta delle lo catene.”
Lui nato libero da ogni stato, da ogni famiglia. È vissuto solo con la sua esile e giovane madre, scappata dalla tribù per non
confessare, al padre, del bambino in arrivo. Mani bianche l’avevano catturata e abbandonata come un cencio.
Uhuru, tra un tratto di lucidità e un altro racconta dell’errare nei deserti, con nomadi e diventare ricco, tanto che il sogno di libertà lo vedeva oltre l’orizzonte, lo vedeva oltre.
Poi la perdita della sua unica guida, l’uomo che l’aveva preso con se.
“Comprese per la prima volta che la libertà senza una guida provoca smarrimento e questo lo avrebbe tenuto a mente per il resto della sua vita.”
Gli argomenti toccati sono anche quelli spinosi della emigrazione, delle traversate del Mediterraneo e dei soldi, dei soprusi a cui vengono sottoposti per il traghettamento, e non solo incrociamo anche i matrimoni delle spose bambine, ma quello che l’autore continua a martellare, il mantra è:
“La libertà”
è la libertà osservata sotto molti aspetti, sviscerata, ponderata.
Claudio la vede da cittadino, quale lui è, incatenato ad anelli quotidiani, che fanno camminare gli ingranaggi della società.
Approfondita da Uhuru che l’ha vissuta in modo diverso, quando era giovane e che ora con altre consapevolezze crede di essere stato ingannato da lui stesso, incanalando un sogno che rimarrà tale.
Segni particolari
I capitoli sono nominati a bagaglio. Geniale
Pro
La scorrevolezza. Ho trovato frasi scontate, ma che all’interno del testo scivolano e si sciolgono con immediatezza grazie a quella punta di sano cinismo che l’autore ha nella sua scrittura.
Contro
A volte dei momenti di smarrimento, per le ripetizioni dei concetti.
Voto
4
Concludendo
Leggerlo per capire cosa si nasconde dietro quella meraviglia di copertina. Uno si immagina la libertà nel viaggio, invece è il viaggio che facciamo nella libertà del protagonista.
ROIS