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Titolo 

La dama verde

autore

Alfredo Pitta 

       MAPPE VIAGGI

 

​​Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.

 

​SCRIVERE VIAGGIANDO
 

Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.

Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura. 

Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.

Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.

           IMMAGINI IN VIAGGIO

 

​​...proprio così, è un viaggio

fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro

per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi. 
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.

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  I NOSTRI HOBBY CREATIVI

 

Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri

oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci  il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.

 

     BUTTA UN OKKIO

 

...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.

 


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SARTISA

Trama presa dal web


 

Un treno in ritardo, un uomo dalle ambizioni smisurate, e una donna misteriosa con un vestito verde: benvenuti nel mondo intricato creato dalla mente astuta di Alfredo Pitta. 

Il 1936 non è solo l’anno in cui i treni giungono e partono da una stazione affollata, in una città italiana senza nome. È anche l’anno in cui il destino del temerario uomo d’affari Zanasis si incrocia con quello di una donna dalla bellezza enigmatica e dal vestito verde. Un incontro che scatena un vortice di intrighi, ricatti e passioni oscure e che trascina il lettore attraverso un labirinto di misteri e inganni. 

Nel ritmo incalzante della narrazione e nell’atmosfera intrisa di ironia, che contraddistingue lo stile di Alfredo Pitta, l’investigatore Andrea Villanterio si ritrova coinvolto in una trama fitta di segreti e tradimenti. Mentre cerca di risolvere un delitto avvenuto nella sede del consiglio d’amministrazione di una dubbia società, la SAGSER, Villanterio si ritrova a dover collaborare, suo malgrado, coll’imbranato e pasticcione commissario Morinelli e ad affrontare gli enigmi che circondano la “dama verde”. 

Ma cosa lega Zanasis, l’ambizioso uomo d’affari, a questa donna? Cosa nasconde il passato di entrambi? E quale segreto minaccioso si cela dietro il delitto? 



 

Recensione

L’autore inizia il suo viaggio, nel vero senso della parola in un vagone di un treno. Gli anni sono ancora quelli della gentilezza, dell’educazione, si imprecava, senza dire, e si ascoltava veramente. C’era anche chi lo faceva per uno scopo ben preciso.

 

Ma una sera, che eravamo sulla terrazza dello stabilimento a guardare il mare, la luna e tutte quelle cose poetiche che dànno a una bella donna restia il pretesto di arrendersi, quando le dissi che a orecchi…

 

Gradevole è anche la narrazione, poco usata ai giorni nostri, ma del resto, l’autore è nato nel 1875, e il racconto è del 1936.

All’inizio proprio per questo modo di scrivere si trova qualche ostacolo, ma poi più ci si addentra nella storia e più diventa scorrevole e appassionante.

L’autore calpesta un percorso pieno di insidie, ma riesce molto bene a delineare quel furfante del protagonista e a catturare

quelle debolezze umane che ogni storia deve contenere.


 “Se ha fretta di andare a lasciar qualche altra piuma al gioco.”


 In breve la frase sopra era in riferimento al gioco d’azzardo e al suo sperperio inutile di denaro e alla ricerca spasmodica dello stesso per recuperare il capitale perso.


 L’intreccio è come lo definisce l’investigatore che si interessa al caso:


 “Il filo era trovato, la matassa arruffata cominciava a svolgersi.”


 Il gomitolo è ben arrotolato, e ad ogni piccolo successo, l’agente ne vede un pezzetto, ma poi come ben accade in tutte le trame gialle che si rispettino, si riarrotola, perché c’è un colpo di scena,  una visione diversa da quella precedente che rimette tutto e tutti nella vetrina dei sospettati.


 

Mi ha stupito la minuziosità nelle descrizioni, la ricerca della perfezione, sia nello spiegare alcuni meccanismi complessi, come può essere un orologio a pesi, sia nel chiarimento finale della dinamica dell’omicidio.


 “tenuti saldi da isolatori di porcellana situati di due metri in due metri”

 

CONCLUSIONE

Un autore che non avevo mai letto, capace di tenere il lettore con il respiro e il pensiero in affanno, facendolo ragionare con l’investigatore, uomo, fidanzato, e figlio. Quindi carico di tutti quei sentimenti che vengono toccati, alcuni sviscerati, altri solo sfiorati, ma che ne fanno un ottima lettura di genere.


 AGGETTIVO

Coinvolgente


 VOTO

5 stelline


 PRO

Un giallo per veri intenditori. 


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