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       MAPPE VIAGGI

 

​​Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.

 

​SCRIVERE VIAGGIANDO
 

Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.

Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura. 

Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.

Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.

           IMMAGINI IN VIAGGIO

 

​​...proprio così, è un viaggio

fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro

per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi. 
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.

Titolo

Lacci

Autore

Domenico Starnone

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  I NOSTRI HOBBY CREATIVI

 

Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri

oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci  il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.

 

     BUTTA UN OKKIO

 

...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.

 

 Ho trovato questa lettura molto profonda. L’autore ha navigato con sapienza nelle cavità più sperdute dell’animo umano. Ha messo in gioco la famiglia, la doppiezza delle persone, i sensi di colpa e la bravura di rendere alcuni personaggi inermi di fronte a un mondo che stava cambiando.


 

Il racconto inizia con l’io narrante di una donna che fa presente a un uomo, suo marito, tutto ciò che è avvenuto tra di loro. La donna gli vomita addosso tutta la rabbia e il rancore. Sono lettere che spedisce a un altro indirizzo perché il papà dei suoi figli se né andato.


 

Ma se alzavi gli occhi non facevi che metterli addosso a lei”


 

Aldo ha incontrato una giovane ragazza e se né invaghito attenzione non dice mai innamorato ma abbagliato dalla sua esuberanza, intraprendenza e gioventù. Vola verso queste nuove emozioni lasciandosi tutte le responsabilità alle spalle.


 

Alcune parti sono crudeli. Ad esempio quando la moglie che conosce l’amante del marito si apposta sotto a un portone per mostrarla ai figli, tanto che la più grande ne rimane affascinata. Vede quella giovane donna bella, elegante e da grande vorrebbe essere come lei. Da questo episodio inizia il graduale cambiamento dei ragazzi verso i genitori.


 

Il racconto viene ambientato negli anni Settanta. Periodo di fermento, agitazione popolare, dove ognuno pensava di essere libero di fare ciò che voleva. Dove si discuteva sulla solidità del matrimonio e che l’amore non è per sempre. Insomma, l’Italia si stava allontanando dalla tradizionale unione famigliare, aprendo così nuovi panorami sentimentali e a legami che duravano il tempo di una luna. Lasciando molte volte sorprese poco gradite.


 

Tornando alla storia, l’autore però non continua sulla strada dell’allontanamento. A un certo punto inizia un peculiare e complesso cammino di persuasione su come la moglie, giorno dopo giorno, stava solcando un sentiero per farlo riavvicinare. La chiave di volta è proprio nell’allacciarsi le scarpe. 

 

Forse l’unica cosa che il marito aveva insegnato al figlio maschio era come legare le stringhe delle scarpe. Era un nodo e un fiocco particolare. Da questo banale ricordo, riemerso in un discorso, ecco il cambiamento. Quelle stringhe che prima erano belle annodate, si stavano allentando. L’autore ha magistralmente fatto ravvedere l’uomo facendolo ragionare. 


 

La mia vitia con Lidia stava perdendo terreno”


 

 

Per quelle persone a cui piace l’indagine introspettiva.

Per quelle persone che piace essere avvolte in una storia moderna.


 

Per la musica consiglierei una di quell’epoca tipo Mina con “La voce del silenzio”


 

La prossima settimana vi proporrò: 

Ognuno conosce i suoi” di Elena Rausa.

Una storia di abbandoni, scoperte e saghe famigliari.


 


 


 


 

Trama presa dal web

"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera. 


 


 

Biografia 

Starnone è nato a Saviano, nel 1943. Ha insegnato a lungo nella scuola media superiore di Colleferro, al liceo Marconi, all'Istituto Tecnico Statale "S. Cannizzaro" e all'Istituto Tecnico per il Turismo "Livia Bottardi" di Roma, dove tra l'altro è ambientato il libro Ex cattedra e dove è stato girato il film La scuola.

A lungo redattore delle pagine culturali del quotidiano Il manifesto, ha collaborato con la rivista I Giorni Cantati del Circolo Gianni Bosio. Ha tenuto rubriche sui settimanali satirici Cuore, Tango, Boxer. Nel 2001 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Via Gemito.[1] Fino al 2023 ha curato ogni settimana la rubrica Parole[2] per la rivista Internazionale. Ha scritto inoltre su numerosi giornali, tra cui l'Unità, La Repubblica e il Corriere della Sera, dove dal 1992 al 1997 ha curato settimanalmente la rubrica La grammatica della scuola. Ha esordito come narratore nel 1987 con Ex cattedra, racconto di un anno scolastico.

A partire dal 1993 ha cominciato a scrivere anche per il cinema e la televisione: dai suoi libri sono stati tratti i film La scuola (1995) di Daniele Luchetti, Auguri professore (1997) di Riccardo Milani, Denti (2000) di Gabriele Salvatores, la serie televisiva Fuoriclasse (2011-2015) e Confidenza (2024) di Daniele Luchetti. Nel 2016 adatta per il teatro il proprio romanzo Lacci, che viene portato in scena da Silvio Orlando, per la regia di Armando Pugliese:[3] fra gli interpreti Roberto Nobile, Maria Laura Rondanini, Sergio Romano (sostituito da Pier Giorgio Bellocchio l'anno dopo)[4] e Vanessa Scalera. Starnone adatterà poi lo stesso testo anche per il cinema: protagonista dell'omonimo film di Daniele Luchetti, presentato alla Mostra di Venezia nel 2020, è di nuovo Silvio Orlando.


 


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