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       MAPPE VIAGGI

 

​​Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.

 

​SCRIVERE VIAGGIANDO
 

Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.

Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura. 

Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.

Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.

           IMMAGINI IN VIAGGIO

 

​​...proprio così, è un viaggio

fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro

per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi. 
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.

Titolo

Quando il sole si prendeva sui terrazzi

Autrice

Nadia Dicursi

Genere Narrativa generazionale

Pagine 68

 

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  I NOSTRI HOBBY CREATIVI

 

Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri

oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci  il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.

 

     BUTTA UN OKKIO

 

...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.

 

     L’autrice dedica questa raccolta di emozionanti eventi famigliari a sua madre.

Una frase emblematica che apre la lettura

 

Sono gli attimi le ore e i giorni che rendono la vita proprio nostra”

 

     Il primo capitolo, è una sorta di scrigno intimo carico di pensieri, ricordi e momenti particolari.


Inizia a raccontare del suo quartiere poco vivibile, di una Napoli sempre in fermento. 

 

Non avevo il benché minimo sentore di quel niente che era tutto”

 

     Per l’autrice questa è la sua prima esperienza. Dipinge la sua città, ricca di cuore, inventiva ma all’occorrenza capace di crudeltà inaudite.

Bisogna saperla prendere, capirne l’anima e

lasciarla fare. Perché chi la abita è fatto a suo modo riconoscibile in qualsiasi parte del mondo.

 

Grandi e piccoli tutti lì, insieme, uniti a respirare questa grande solidarietà di quartiere.”


     Sua madre narra alla figlia, che si appunta ogni parola, delle sue sorelle e dei suoi genitori. Qualche zia ancora lucida riesce a completare e colorare quel mosaico fatto di moltissime tessere. E’ da sempre un grande nucleo famigliare, con mogli, figli e mariti che gravitavano tutti attorno al grande papà taciturno e severo e alla mamma succube dal marito. Ma erano altri tempi. Le donne dovevano ancora affrontare innumerevoli e impervie salite.

 

Le descrizione sono pennellate a volte umoristiche per alcuni divertenti episodi, quindi colorate e tinteggiate con il giusto calore, altre sono grigie di addii o di lunghe assenze.

 

Ho tanti ricordi di noi, di mio padre, di mio fratello Fabio, delle stagioni della nostra vita.”


     Uno dei punti di forza di questo breve racconto è proprio il calore, la condivisione e le flessioni dialettali che a volte si incontrano.


 

L’io non è sempre presente, a volte è in terza, a volte in prima. Ma poco importa, perché è la storia che prende in ogni sua parte.


 

I titoli, le frasi, i tempi. Tutto molto fluido e di facile lettura. 


 

Termino con una delle ultime frasi del libro.


Apro la porta di casa, ma lei felicemente, con la cuffia in testa per la sua sordità, mi racconta una storia sentita in TV, non badando al sole sul mio volto, alle cose che vorrei dirle. -Mamma, si è fatto tardi, ci vediamo domani-”


 

Per quelle persone a cui piacciono le saghe famigliari, ma quelle ruspanti e vere.


 

Per quelle persone a cui garbano i libri di poche pagine.


 

Per quei lettori che gradiscono farsi domande

sulla famiglia. 


 


 

Come colonna sonora per leggere questo racconto proporrei una musica partenopea, di quelle con la batteria che scarica sulla pelle tutta l’adrenalina

di quella terra. 


 

La prossima settimana LAISA andrà in vacanza.

Ci si risente a settembre.


 


 


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